19. PEDIATRIA

263. TRAUMI, AVVELENAMENTI E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

AVVELENAMENTI

AVVELENAMENTO DA IDROCARBURI

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Esami di laboratorio
Terapia


Ogni anno l’ingestione dei distillati del petrolio (p. es. benzina, kerosene, tinte ecc.) e di idrocarburi alogenati (p. es. tetracloruro di carbonio, dicloruro di etilene) è responsabile di oltre 25000 casi di avvelenamento nei bambini < 5 anni. La morte è più spesso dovuta a una grave polmonite da ingestione accidentale. L’abuso di idrocarburi alogenati inalanti, che si verifica tipicamente negli adolescenti, può determinare arresto cardiaco.

Le più importanti proprietà fisiche dei derivati degli idrocarburi sono la viscosità e la tensione superficiale, che determinano un alto rischio di aspirazione; piccole quantità possono infatti diffondersi rapidamente in un’ampia superficie polmonare. Più bassa è la viscosità, più alto è il rischio di aspirazione, in associazione con certi additivi che determinano altri effetti tossici. L’olio minerale sigillante (che si trova nei prodotti per lucidare i mobili) è il più dannoso tra gli idrocaburi liquidi più viscosi per la sua capacità potenziale di produrre una polmonite da aspirazione.

Nell’animale da esperimento, gli idrocarburi risultano essere almeno 140 volte più tossici per l’apparato respiratorio che per l’apparato digerente. Se l’esperimento fosse ripetuto nel bambino si verificherebbe il decesso per la presenza nello stomaco di 350 ml di queste sostanze ma soltanto di 2,5 ml nel polmone.

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Sintomi e segni

I sintomi sono principalmente a carico dell’apparato respiratorio, del digerente e del SNC. All’inizio, anche per un piccolo sorso, il soggetto tossisce, accusa senso di soffocamento e possibilmente vomita. Poi presenta cianosi, dispnea e tosse persistente. I bambini più grandi lamentano bruciore allo stomaco e vomito. I sintomi a carico del SNC sono letargia, coma e convulsioni. La sintomatologia è di solito dose-dipendente ed è più grave per l’ingestione di liquidi infiammabili e di olii minerali sigillanti.

Nei casi più gravi possono comparire insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale e fibrillazione ventricolare letale. Sono stati descritti danni a carico del rene e del midollo osseo. Il decesso per polmonite di solito si verifica entro 24 h dall’aspirazione. La guarigione clinica di una polmonite non complicata si ha in 1 sett, a meno che non sia dovuta all’aspirazione di olii minerali sigillanti, che generalmente richiede 5-6 sett.

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Esami di laboratorio

La radiografia del torace è il test diagnostico più importante e conviene praticarlo entro 1 e 1/ 2-2 h dopo l’aspirazione, a meno che non siano presenti sintomi gravi. Nei casi gravi, la rx mette in evidenza la polmonite da aspirazione di idrocarburi entro 2 h; nel 90% dei pazienti con polmonite la lastra è positiva entro 6-18 h. Tuttavia è difficile la comparsa di polmoniti dopo le 24 h dall’ingestione. La conta dei GB, con formula leucocitaria, e l’esame delle urine aiutano a diagnosticare una infezione secondaria e un interessamento renale. Il dosaggio ematico degli idrocarburi non ha valore pratico. Nei casi di interessamento polmonare, l’esecuzione dell’emogasanalisi è di grande aiuto per la diagnosi e il trattamento.

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Terapia

Se non compaiono segni o sintomi di distress respiratorio (tachipnea, tachicardia, tosse o rantoli), il bambino di solito può essere trattato a domicilio. Lo stesso vale per l’adolescente o l’adulto che non presentano fibrillazione atriale o ventricolare. A domicilio, una volta valutato lo stato respiratorio, bisogna togliere al bambino i vestiti contaminati e lavare bene la cute. Si può somministrare un bicchiere di latte per diluire il materiale ingerito e per ridurre l’irritazione gastrica.

I pazienti più gravi devono essere ospedalizzati. È necessario effettuare terapia di supporto con liquidi EV e O2. All’inizio la polmonite è di natura chimica, per cui non risponde all’antibioticoterapia. I cortisonici di solito non sono efficaci, e si suppone che possano influenzare negativamente la risposta immunologica del paziente.

Se insieme agli idrocarburi è stata ingerite qualche altra sostanza velenosa, il trattamento deve essere specifico per i 2 veleni e diretto allo svuotamento dello stomaco attraverso il vomito o la lavanda gastrica.

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