19. PEDIATRIA

274. SITUAZIONI PSICHIATRICHE NELL’INFANZIA E NELL’ADOLESCENZA

(V. anche Disturbi dell’identità di genere nel Cap. 192 e Disturbi dell’ attenzione nel Cap. 262.)

ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO SOCIALE

Tipologia ricorrente o persistente di comportamento che comprende aggressività verso persone e animali, distruzione di proprietà, inganno o furto e gravi violazioni di regole.

La prevalenza del disturbo della condotta è apparentemente in aumento. L’esordio si ha in genere nella tarda infanzia o nella prima adolescenza e il disturbo è più comune nei maschi che nelle femmine. Tra gli adolescenti con disturbi della condotta, c’è un riscontro frequente di comportamenti antisociali dei genitori, di un disturbo della personalità antisociale e di abuso di sostanze.

I bambini con disturbo della condotta sono privi di sensibilità verso i sentimenti e il benessere degli altri, tendono a percepire male l’atteggiamento degli altri come se fosse minaccioso e a reagire in modo aggressivo con pochi scrupoli. Tollerano male la frustrazione e sono generalmente imprudenti. L’idea del suicidio è comune e i tentativi di suicidio devono essere considerati seriamente, come se fossero almeno un comportamento di grave disadattamento. I comportamenti aberranti si diversificano tra i sessi: i maschi tendono alla lotta, al furto e al vandalismo; le femmine sono più propense alla menzogna, alla fuga e alla prostituzione. Entrambi tendono con molta probabilità a usare e abusare di sostanze e ad avere difficoltà a scuola. Il disturbo di opposizione ribelle presenta qualche similitudine in quanto esso comporta un atteggiamento negativo, rabbioso e ribelle verso le autorità, ma non c’è nessun aspetto persistente di aggressione o violazione dei diritti degli altri. Il disturbo di ribellione può evolvere in un’alterazione del comportamento sociale.

Probabilmente più di metà dei giovani con disturbi della condotta cambiano tali atteggiamenti all’inizio dell’età adulta, ma circa un terzo dei casi continua a presentarli, rientrando nei criteri di definizione del disturbo della personalità antisociale. Altri giovani sviluppano disturbi dell’umore o da ansia, alterazioni psicosomatiche e correlate all’uso di sostanze e psicosi dell’adulto a esordio precoce. I bambini con disturbi del comportamento sociale tendono ad avere un’incidenza più alta di quella attesa di patologia medica e psichiatrica rispetto ai controlli. Il trattamento dei problemi medici, neurologici o psichiatrici può far aumentare l’autostima e l’autocontrollo. I moralismi e gli ammonimenti che incutono paura sono inefficaci e dovrebbero essere evitati. Spesso, soltanto l’allontanamento da un ambiente dannoso, la disciplina esterna e sistemi di costante rieducazione comportamentale danno speranze di successo.

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