21. ARGOMENTI SPECIALI

287. SINDROMI DI ORIGINE INCERTA

SINDROME DA SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA

Una serie di disturbi attribuiti all’esposizione a bassi livelli di un certo numero di sostanze comunemente riscontrate nell’ambiente.

Non esiste nessuna definizione universalmente accettata, ma la sindrome è paragonabile alla diagnosi non più utilizzata di nevrastenia. Alcuni ritengono che l’eziologia sia psicologica, probabilmente una forma di disturbo d’ansia correlato con l’agorafobia (paura di trovarsi in pubblico) o con gli attacchi di panico (v. Cap. 187). Alcuni pazienti riferiscono i sintomi dopo una singola esposizione ad alti livelli di sostanze tossiche con successiva ricorrenza dopo esposizione a livelli estremamente bassi delle stesse sostanze. Le modificazioni biologiche misurabili in alcuni (p. es., livelli ridotti di linfociti B, livelli elevati di IgE) suggeriscono una reazione allergica cronica. Tuttavia, tali modificazioni non presentano un quadro conforme e il loro significato non è chiaro.

I sintomi sono innumerevoli (tachicardia, dolore toracico, sudorazione, respiro breve, astenia, vampate, vertigini, nausea, senso di soffocamento, tremolio, torpore, tosse, raucedine, difficoltà di concentrazione) e solitamente colpiscono più di un apparato. L’esposizione a bassi livelli di ciascuna sostanza identificabile o non identificabile (inalata, toccata o ingerita) determina lo scatenamento dei sintomi.

La diagnosi viene effettuata sulla base dell’anamnesi. I criteri diagnostici includono lo sviluppo dei sintomi quando il paziente è esposto a livelli molto bassi di sostanze chimiche, una reazione riproducibile, la risoluzione o l’attenuazione dei sintomi quando l’esposizione viene eliminata e la cronicità. Alcuni medici raccomandano la misurazione di emocromo completo e di IgE per identificare i pazienti che richiedono un’ulteriore valutazione, ma questi test sono di valore non provato. Il trattamento è generalmente finalizzato a evitare le sostanze sospette scatenanti, il che può essere difficile poiché molte sono ubiquitarie. La valutazione e l’intervento psicologico possono aiutare alcuni pazienti.

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