21. ARGOMENTI SPECIALI

287. SINDROMI DI ORIGINE INCERTA

SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO

Astenia grave di lunga durata senza debolezza muscolare sostanziale e senza cause psicologiche o fisiche comprovate.

Sommario:

Introduzione
Eziologia e fisiopatologia
Sintomi, segni e diagnosi
Terapia


Esistono diverse varianti di questa definizione e c’è notevole eterogeneità tra coloro che incontrano questa definizione.

È impossibile stabilire con precisione la prevalenza, variando questa da 7 a 38 casi/100000 soggetti. Questa variazione può essere dovuta a differenze nel corredo psicologico o genetico, nell’accettabilità sociale o nell’esposizione a un agente infettivo o tossico oppure a differenze nella definizione e nel ritrovamento dei casi. Le donne sono affette da 1,3 a 1,7 volte più spesso degli uomini.

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Eziologia e fisiopatologia

L’eziologia è controversa. I fattori psicologici possono rappresentare la causa in alcuni, molti o anche in tutti i casi; tuttavia, la sindrome da affaticamento cronico sembra essere distinta dalla tipica depressione, ansia o altri disordini psicologici. Come ipotesi eziologica è stata proposta un’infezione virale cronica, poiché molti pazienti correlano l’insorgenza a un evento simile all’influenza o alla mononucleosi. Il virus di Epstein-Barr è una possibile causa, ma i marcatori immunologici di esposizione non sembrano essere sensibili o specifici. Altre possibili, ma non provate, cause virali comprendono gli enterovirus, l’herpesvirus umano tipo 6 e il virus linfotropo delle cellule T umane. Come eziologia sono anche state proposte le reazioni allergiche; circa il 65% dei pazienti lamenta precedenti allergie e, per questi, la frequenza di reattività cutanea agli inalanti o ai cibi è dal 25 al 50% più alta di quella della popolazione generale.

Sono state descritte varie anomalie immunologiche, compresi i bassi livelli di immunoglobuline, la riduzione della proliferazione linfocitaria e i bassi livelli di interferone-g in risposta a mitogeni e la scarsa tossicità delle cellule "natural killer". Alcuni pazienti possiedono immunoglobuline alterate, con anticorpi circolanti e complessi immuni. Sono state studiate molte altre modificazioni immunologiche; tutte mostrano scarsa sensibilità e specificità per la definizione della sindrome. Altri meccanismi proposti, ma non provati, includono anomalie endocrine, livelli alterati di neurotrasmettitori, una circolazione cerebrale inadeguata e livelli elevati di enzima di conversione dell’angiotensina.

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Sintomi, segni e diagnosi

Il sintomo principale è l’astenia marcata (generalmente  6 mesi) che compromette la funzionalità quotidiana ed è spesso peggiorata dallo sforzo, dall’attività fisica, dalla cefalea, dal mal di gola e da altri stress. Essa può essere accompagnata da linfonodi ingrossati, dolenti; mal di gola; cefalea; artralgie; dolore addominale; dolore muscolare; febbricola e difficoltà cognitive, soprattutto difficoltà nella concentrazione e nel sonno. Molti pazienti correlano l’insorgenza dei sintomi a una sindrome simil-virale, con ghiandole ingrossate, astenia marcata, febbre e sintomi delle vie respiratorie superiori.

Generalmente, non è presente nessun segno di debolezza muscolare, artrite, neuropatia od organomegalia. Tuttavia, alcune definizioni richiedono la presenza di febbricola, faringite non essudativa o linfonodi palpabili o di consistenza molle.

Poiché la causa è sconosciuta, la valutazione diagnostica ha lo scopo di escludere una malattia curabile (v. Tab. 287-1). Una valutazione ragionevole include possibilmente un EECC, indagini chimiche di routine, VES e dosaggio dell’ormone stimolante la tiroide. In alcuni casi, devono essere aggiunti una radiografia del torace e i test per gli anticorpi antinucleo, il fattore reumatoide, gli anticorpi della malattia di Lyme, gli anticorpi dell’epatite A o B e l’anticorpo HIV. Altri anticorpi virali e altri test costosi potrebbero far luce sulla diagnosi o sulla causa. La depressione manifesta o l’ansia grave escludono la diagnosi di sindrome da affaticamento cronico.

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Terapia

Il trattamento deve essere adattato al singolo caso. Gli antidepressivi sembrano essere il trattamento più utile studiato da più tempo; almeno l’80% dei pazienti riferisce benefici. Il farmaco scelto non deve accentuare l’astenia. Gli studi sui trattamenti antivirali con acyclovir e amantadina non hanno dimostrato l’efficacia. Gli studi sui trattamenti immunologici, comprendenti immunoglobuline ad alte dosi, estratto dializzabile di GB, anfigene, interferoni, isoprinosina e corticosteroidi, sono stati non risolutivi, ma generalmente deludenti. I supplementi dietetici e le vitamine ad alte dosi sono comunemente utilizzate, ma la loro utilità non è stata comprovata. L’intervento psicologico, compresa la terapia individuale e di gruppo, può aiutare alcuni pazienti.

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