21. ARGOMENTI SPECIALI

293. MEDICINA GERIATRICA

(Geriatria)

EROGAZIONE DI ASSISTENZA SANITARIA

Assistere una popolazione in aumento di soggetti anziani, che presentano più patologie e sequele psicosociali complicanti rispetto alle coorti più giovani, determina una richiesta straordinaria dei sistemi sanitari tradizionali. Sebbene costituisca solo il 12% della popolazione degli USA, gli anziani sono responsabili di più del 40% dei giorni di degenza in ospedali per acuti, acquistano più del 30% dei farmaci prescrivibili e del 40% dei farmaci da banco e utilizzano il 30% del budget sanitario che ammonta a più di 1000 miliardi di dollari e più del 65% del budget sanitario federale.

Poiché molti pazienti anziani ritengono che non sentirsi bene sia una naturale e inevitabile componente dell’invecchiamento, essi tendono a nascondere disturbi legittimi che potrebbero indicare patologie gravi ma trattabili. Essi tendono a riferire i sintomi solo ai familiari. La depressione, che è predominante; le perdite cumulative dell’età avanzata e il disagio della malattia riducono l’interesse nel riguadagnare la salute. La compromissione dello stato cognitivo può compromettere la capacità di un paziente di descrivere i disturbi e la ricerca diagnostica del medico. I soggetti anziani sono riluttanti a fare ricorso a cure che implicano l’ospedalizzazione, cosa che associano inevitabilmente alla morte.

Il proseguimento dell’assistenza agli anziani comprende l’assistenza domiciliare, l’assistenza in case alloggio, l’assistenza in RSA, l’ospedalizzazione e la lungodegenza. In generale, le persone anziane devono utilizzare questi servizi al più basso livello adeguato ai propri bisogni. Questo approccio salva le risorse finanziarie e aiuta a preservare l’indipendenza e le funzioni del paziente.

Assistenza domiciliare: l’assistenza domiciliare è la forma di assistenza più frequentemente utilizzata dopo dimissione dall’ospedale, ma l’ospedalizzazione non è un prerequisito. Solitamente, l’assistenza domiciliare è indicata quando i pazienti necessitano di monitoraggio, di istruzione, di correzione delle terapie, di cambiamento delle medicazioni e di eseguire una terapia fisica limitata. In generale, l’assistenza domiciliare non è adatta ai pazienti che hanno bisogno di assistenza per più di 0,5-1 h per 3 volte alla settimana, sebbene possano talvolta essere concesse eccezioni particolari. Gli infermieri forniscono i servizi per ordine di un medico, con cui essi comunicano per eseguire i cambiamenti delle terapie. Sebbene la maggior parte delle persone con funzionalità gravemente ridotta preferisca rimanere a casa, pochi possono permettersi un’assistenza domiciliare a tempo pieno per le malattie gravi, croniche.

Assistenza in RSA: l’assistenza nelle RSA è costata 21 miliardi di dollari nel 1980, 50 miliardi di dollari nel 1990 e si prevede un costo di 80 miliardi per il 1997. Già nel 1972 il numero dei posti letto delle RSA superava quello degli ospedali per acuti. Dei 1,7 milioni di posti letto delle RSA, il 90% è occupato da persone di età > 65 anni, ma < 5% degli americani di età > 65 anni vive in RSA o in altre strutture.

Tra gli ultrasessantacinquenni, il 40% trascorrerà un certo periodo in RSA prima di morire; di questi, più del 50% dei soggetti di età superiore a 80 anni morirà in tali strutture. Tuttavia, nelle comunità vive un numero di anziani non autosufficienti che è pari al doppio di quelli che vivono nelle RSA e il 25% degli anziani che vivono in comunità non ha parenti viventi. Una particolare attenzione alla loro salute e ai bisogni di assistenza sanitaria potrebbe aggiungere qualità e anni alla loro vita, mentre verrebbero limitati i costi attraverso la prevenzione della istituzionalizzazione.

La RSA può essere necessaria temporaneamente per facilitare il recupero da una malattia acuta, soprattutto la frattura del bacino, l’infarto miocardico e l’ictus. In questi casi, la RSA deve essere in grado di fornire i servizi relativi ai bisogni del paziente. Non tutte le RSA forniscono una terapia o una riabilitazione fisica eccellente. Le più frequenti ragioni di assistenza prolungata nella RSA sono l’incontinenza, la demenza e l’immobilità.

Ospedalizzazione: l’ospedalizzazione deve essere riservata agli anziani gravemente malati. La stessa ospedalizzazione espone i pazienti anziani a rischi a causa dell’isolamento, dell’esposizione ai farmaci, ai test diagnostici e ai trattamenti. I pazienti anziani ospedalizzati frequentemente presentano confusione notturna ("vagabondaggio"), cadute, fratture senza trauma identificabile, decubiti, incontinenza urinaria, fecaloma e ritenzione urinaria. La convalescenza può essere prolungata.

Assistenza in ospizio: gli ospizi offrono assistenza alle persone in fin di vita (v. Cap. 294). I benefici offerti dalla Medicare sono limitati ai pazienti con aspettativa di vita < 6 mesi e sostituiscono il consueto pacchetto di benefici, sebbene l’ospedalizzazione sia ancora coperta. L’obiettivo della lungodegenza è alleviare i sintomi e mantenere la tranquillità della persona piuttosto che trattare la malattia. La lungodegenza può essere assicurata in varie sedi, tra cui il proprio domicilio, una RSA o presso altre strutture.

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