Tabella 1312.ESAMI DI LABORATORIO PER LO STUDIO DELL’EMOSTASI
Fase dell’emostasi |
Esame |
Finalità |
Formazione del coagulo emostatico |
Conta delle piastrine Tempo di sanguina mento |
Quantifica il numero delle piastrine Indaga l’adeguatezza complessiva della formazione del coagulo emostatico, indipendentemente dalle reazioni di emocoagulazione |
Antigene di von Willebrand |
Misura la concentrazione totale della proteina diVW plas matica in base alle dimensioni del picco ("rocket") all’immunoelettroforesi |
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Composizione polimerica del von Willebrand |
Valuta la distribuzione delle dimensioni delVWF nel plasma. (i polimeri più grandi sono assenti specificamente nelle varianti di tipoII della malattia di von Willebrand); può identificare la maggior parte delle anomalie dalla forma dell’arco all’immunoelettroforesi crociata; ulteriori precisazioni richiedono tecniche specializzate |
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Agglutinazione con ristocetina |
Individua la presenza di polimeri intermedi del VWF; misu ra la modificazione della trasmissione luminosa dovuta agli aggregati piastrinici nel plasma arricchito di piastrine dopo aggiunta di ristocetina |
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Attività del cofattore ristocetinico |
Quantifica i polimeri intermedi delVWF;misura la velocità di modificazione della trasmissione luminosa dopo aggiunta di ristocetina ad una preparazione standard di piastrine in presenza di differenti diluizioni del plasma da saggiare come fonte di fattoredi VW |
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Aggregazione piastr nica |
Valuta l’adeguatezza della responsività piastrinica a stimoli fisiologici dell’attivazione piastrinica; misura le modificazioni della trasmissione luminosa dovuta all’aggregazione piastrinica indotta da stimoli fisiologici (p.es., collagene, adenosindifosfato, adrenalina, arachidonato di sodio); può identificare quadri anormali in disordini della funzione piastrinica ereditari o acquisiti |
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Formazione di fibrina |
Tempo di tromboplastina parziale (PTT) |
Test di screening per la valutazione dei fattori della coag ulazione coinvolti quando la coagulazione è iniziata da reazioni di attivazione da contatto (fibrinogeno, protrombina, fattori V, VIII, IX, X, XI, XII, precallicreina; chininogeno ad alto peso molecolare) |
Tempo di protrombina (PT) |
Test di screening per la valutazione dei fattori coinvolti quando la coagulazione è iniziata da un’alta concentrazione di fattore tissutale (fibrinogeno, protrombina; fattori V, VII e X) |
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Tempo di trombina |
Test di screening per la valutazione dell’ultima fase della coagulazione, la reazione trombina-fibrinogeno; risulta prolungato con l’aumento dell’attività antitrombinica plasmatica (p.es., quando il plasma contenga eparina) e con le condizioni che comportano alterazioni qualitative del fibrinogeno o ipofibrinogenemia |
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Tempo di batroxobina |
Cliva direttamente il fibrinopeptideA dal fibrinogeno, viene aggiunto al plasma citratato e si osserva il tempo di coagulazione; non è inattivata dall’antitrombina e quindi il tempo della batroxobina non è prolungato dall’eparina; se normale con un tempo di trombina prolungato, fornisce una presunta evidenza che il campione di plasma contiene eparina |
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Test funzionali specifici per la protrombina ed i fattori dal V al XII |
Determina l’attività di un fattore specifico in percentuale del normale, confrontando la capacità di un plasma di controllo e di diluizioni del plasma in esame ad accorciare il tempo di coagulazione (mediante un test di valutazione di una singola tappa basato sul PTT o PT) di un substrato plasmat co privato del fattore specifico da saggiare |
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Livello di fibrinogeno |
Si determina di solito indirettamente tramite una procedura basata sulla determinazione del tempo di coagulazione dopo l’aggiunta al plasma di trombina in forte eccesso |
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Stabilità della fibrina e attività fibrinolitica |
Stabilità del coagulo con incubazione per 24h in soluzione fi siologica e in urea 5M |
Causa la lisi di coaguli in soluzione fisiologica se l’attività fibrinolitica è eccessiva. Il coagulo si liserà in urea 5M se è deficitario il fattore XIII |
Tempo di lisi dell’euglobulina |
Si accorcia quando il sangue presenta un incremento dell’at tivatore del plasminogeno o dell’attività plasminica |
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Attività del plasminogeno |
Si determina sulla base dell’attività plasminica che si genera (determinata con un substrato cromogeno) dopo l’aggiunta al plasma di un attivatore del plasminogeno |
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a2-antiplasmina |
Si determina misurando l’attività residua della plasmina dopo breve incubazione con il plasma da saggiare |
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Regolazione della emocoagulazione |
Antitrombina III |
Può essere determinata come Ag mediante test immunologici o come attività mediante test che misurano la velocità d’inattivazione della trombina aggiunta al plasma in presenza di eparina |
Proteina C e S |
Si determina come Ag in base alle dimensioni del picco ("rocket") ottenuto all’immunoelettroforesi. Il test di attività comincia solo ad essere disponibile |
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Attivazione della emostasi in vivo |
Determinazione del fattore piastrinico IV |
Riflette il rilascio del contenuto dei granuli alfa delle piastrine nel plasma secondario ad attivazione piastrinica in vivo |
Test di paracoagulazione con protamina |
Risulta positivo quando il plasma contiene monomeri di fibrina, cioè quando la trombina è stata generata in vivo. Poco sensibile |
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Prodotti di degradazione della fibrina/fibrinogeno sierici |
Si determinano immunologicamente quale materiale non coagulabile persistente nel siero, che reagisce con un Ac prodotto contro frammenti del fibrinogeno; si riscontrano livelli aumentati quando la plasmina ha agito sia sul fibrinogeno che sulla fibrina |
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D-dimero plasmatico |
Si determina immunologicamente come materiale che rea gisce con Ac monoclonali che riconoscono gli epitopi sui derivati generati dall’attività plasminica sulle maglie di fibrina contenente il D-dimero; se positivo, indica che la trombina è stata generata in vivo con conseguente deposizione di fibrina e attivazione dell’enzima che assicura il cross-linking, del fattore XIII (cioè che i prodotti di degradazione vengono misurati come derivanti dalla fibrinolisi secondaria); il test ha un vantaggio pratico in quanto può essere praticato sul plasma e, così diversamente dal test per i prodotti sierici di degradazione della fibrina, non richiede la coagulazione del sangue in un tubo speciale per preparare del siero senza residui di fibrinogeno |
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VWF=Fattore di von Willebrand; PTT=Tempo di tromboplastina parziale; PT=Tempo di protrombina |