TABELLA 260-9. CLASSIFICAZIONE DIAGNOSTICA DELLA SIFILIDE CONGENITA

Criteri laboratoristici per la diagnosi

Dimostrazione del Treponema pallidum mediante microscopia in campo oscuro, anticorpi fluorescenti o altre colorazioni specifiche di campioni dalle lesioni, dalla placenta, dal cordone ombelicale o da materiale autoptico

Classificazione dei casi

Probabile: condizione che colpisce un bambino la cui madre, al momento del parto, senza considerare i segni nel bambino, è affetta da sifilide non trattata o inadeguatamente trattata* oppure un lattante o un bambino che presenta una positività dei test treponemici per la sifilide e ognuno dei seguenti:

Ogni evidenza di sifilide congenita all’esame obiettivo

Ogni evidenza di sifilide congenita alle radiografie delle ossa lunghe

Una positività del test VDRL (Venereal Disease Research Laboratory) su LCR

Un elevato numero di cellule o un’elevata concentrazione di proteine a livello del LCR (in assenza di altre cause)

Una positività del saggio 19S-IgM FTA-ABS (Fluorescent Treponemal Antibody Abdsorption) o del saggio immunoenzimatico (IgM-ELISA)

Confermato:un caso che viene confermato dagli esami laboratoristici

*Comprende anche la madre con evidenza sierologica di recidiva o di reinfezione dopo il trattamento o con un insufficiente follow-up sierologico dopo un trattamento adeguato.

Da "Case Definitions for Infectious Conditions Under Public Health Surveillance", Morbidity and Mortality Weekly Re port, Vol. 46, No. RR-10, pp. 37-38, Centers for Disease Control and Prevention, U.S. Public Health Service, U.S. Depart ment of Health and Human Services, 1997.

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