2. MALATTIE ENDOCRINE E METABOLICHE

13. DISORDINI DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI

CHETOACIDOSI ALCOLICA

Chetoacidosi accompagnata da una lieve iperglicemia e dall'assenza di un'alcolemia elevata.

Questa sindrome viene attribuita agli effetti combinati del digiuno e della sospensione dell'ingestione di alcol sulla secrezione endogena di insulina e sugli stimoli all'aumento del rilascio di FFA e della chetogenesi, in pazienti che probabilmente hanno una compromissione sottostante della secrezione di insulina. Alcuni alcolisti cronici sono predisposti a gravi e ripetuti episodi di vomito e dolore addominale.

La storia clinica tipica è quella di un'ubriacatura conclusasi con un episodio di vomito e alla quale consegue l'interruzione dell'ingestione di alcol o cibo per un periodo _ 24 h. Durante questo periodo di digiuno, il vomito continua e compare dolore addominale intenso, che infine porta il paziente dal medico. L'entità dell'iperglicemia rende chiaramente improbabile la DKA (p. es., glucoso plasmatico < 150 mg/dl [< 8,33 mmol/ l]). Nella maggior parte dei pazienti vi sono segni di pancreatite, e molti mostrano una riduzione della tolleranza al glucoso o un DM di tipo II di grado lieve dopo la risoluzione dell'episodio acuto. Il trattamento inizia con un'infusione EV di glucoso al 5% in soluzione fisiologica, con l'aggiunta di tiamina e altre vitamine idrosolubili e con la supplementazione di K secondo le necessità. La chetoacidosi e la sintomatologia GI di solito rispondono rapidamente. (L'uso dell'insulina è indicato nei pazienti per i quali esiste il dubbio di una DKA atipica.)

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