A eccezione dei casi di gastrinoma, dopo una gastrectomia parziale o subtotale spesso si sviluppa un'atrofia gastrica con una metaplasia della restante mucosa del corpo. La gastrite è di solito più marcata a livello dell'anastomosi.
Sono possibili diversi meccanismi: la vagotomia può causare una scomparsa dell'azione trofica vagale; la presenza di bile a contatto della mucosa gastrica può essere dannosa; l'assenza della gastrina antrale, l'ormone gastrotrofico, provoca una scomparsa delle cellule parietali e peptiche.
Gli aspetti endoscopici e istologici non sempre coincidono e i sintomi solitamente non corrispondono all'entità della gastrite. La gastrite post-gastrectomia spesso progredisce fino all'atrofia grave e all'acloridria. Il fattore intrinseco può essere assente e alcuni pazienti possono diventare carenti di vitamina B12 (una crescita massiva di batteri nell'ansa afferente può contribuire alla carenza di vitamina B12). Il rischio relativo di adenocarcinoma gastrico sembra aumentare, 15 o 20 anni dopo una resezione gastrica; tuttavia, data la bassa incidenza di cancro post-gastrectomia, la sorveglianza endoscopica di routine probabilmente non è efficace dal punto di vista dei costi. Il medico deve sorvegliare attentamente questi pazienti e studiare aggressivamente ogni sintomo o segno GI (p. es., anemia).