5. MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE DEL TESSUTO CONNETTIVO

59. REUMATISMI NON ARTICOLARI

BORSITE

Infiammazione acuta o cronica di una borsa sierosa.

Sommario:

Introduzione
Sintomi e segni
Diagnosi
Terapia


Le borse sono cavità sacciformi o potenziali che contengono liquido sinoviale, localizzate nei tessuti sottoposti a frizione (p. es., dove i tendini o i muscoli scorrono sulle prominenze ossee). Le borse facilitano i normali movimenti e riducono la frizione tra parti in movimento e possono comunicare con le articolazioni.

Le borsiti abitualmente si verificano nella spalla (borsite sub-acromiale o sub-deltoidea). Altre sedi includono l'olecrano (gomito del minatore), le strutture prepatellari (ginocchio della casalinga) o soprapatellari, retrocalcaneari (del tendine di Achille), ileopettinea (ileopsoas), ischiatica (gluteo del sarto), del grande trocantere e della testa del primo osso metatarsale ("bunion" per gli anglosassoni). Le borsiti possono essere causate da traumi, uso eccessivo e cronico, artriti infiammatorie (p. es., gotta, AR) o infezioni acute o croniche (p. es., microrganismi piogeni, in particolare lo Staphylococcus aureus; gli agenti tubercolari, ora raramente causano borsite).

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Sintomi e segni

La borsite acuta causa dolore, ipersensibilità locale e limitazione dei movimenti. La tumefazione e l'arrossamento locale sono presenti frequentemente quando la borsa interessata è superficiale (p. es., prepatellare od olecranica), poiché le pareti della borsa secernono un liquido sieroso se infiammate. L'infiammazione chimica (p. es., indotta da cristalli) o specialmente batterica è caratterizzata da dolore particolarmente intenso, da arrossamento e calore locale.

La borsite cronica può essere secondaria a precedenti episodi di borsite acuta o a traumi ripetuti. Le crisi dolorose possono durare da alcuni giorni a diverse settimane e tendono a ricorrere spesso. Sintomi acuti possono seguire a un esercizio fisico eccessivo o a distorsioni. La parete della borsa si presenta ispessita, con proliferazione del rivestimento sinoviale. Possono col tempo costituirsi aderenze, formazioni villose e depositi calcarei. Il dolore, la tumefazione e l'ipersensibilità possono determinare atrofia muscolare e limitazione dei movimenti. La rx può dimostrare calcificazioni sub-deltoidee, particolarmente a livello del tendine del muscolo sopraspinato. Durante un attacco infiammatorio acuto di gotta, i cristalli possono essere isolati nelle borse olecranica e prepatellare.

La borsite sub-acromiale (borsite sub-deltoidea) esordisce con dolore localizzato e ipersensibilità della spalla, in modo particolare nei movimenti di abduzione che comportano la formazione di un arco di 50-130°. La borsite calcifica sub-acromiale può essere indistinta dalla tendinite calcifica del sopraspinato, sia dal punto di vista clinico che radiologico. La seconda può derivare da lacerazioni parziali o complete o dalla liberazione di cristalli di calcioapatite.

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Diagnosi

Bisogna sollecitare la dolorabilità locale a carico di una particolare borsa e valutare la presenza di una tumefazione o versamento in una borsa superficiale (p. es., olecranica o prepatellare). Bisogna escludere la presenza di infezione in caso di tumefazioni particolarmente dolorose, arrossate e calde. È necessario eliminare la possibilità di strappi muscolari o tendinei, borsite piogenica, sanguinamento nella borsa, sinovite, osteomielite e cellulite. Un processo patologico può coinvolgere simultaneamente una borsa sierosa e l'articolazione con la quale essa comunica.

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Terapia

>In caso di borsite acuta non infettiva possono essere utili il temporaneo riposo o l'immobilizzazione e la somministrazione di alte dosi di FANS talora con analgesici puri. I movimenti volontari aumenteranno con la scomparsa del dolore. Gli esercizi pendolari sono particolarmente utili per l'articolazione della spalla. Quando il riposo da solo non è sufficiente, il trattamento di scelta è quello di aspirare il liquido e iniettare nella borsa 0,5-1 ml di un preparato corticosteroideo depot (triamcinolone diacetato alla dose di

25-40 mg/ml), con 3-5 ml di anestetico, previa infiltrazione con anestetico locale all'1% (p. es. lidocaina). La dose del corticosteroide depot e il volume della miscela vengono scelti in base alle dimensioni della borsa. In caso di infiammazione resistente, può essere necessaria la riaspirazione del versamento e la successiva iniezione del farmaco. I corticosteroidi per uso sistemico (prednisone, 15-30 mg/die per 3 gg o un preparato equivalente) sono occasionalmente indicati nei casi acuti resistenti, dopo che sia stata esclusa la gotta o un processo infettivo.

Il trattamento della borsite cronica è lo stesso di quella acuta, a eccezione del riposo e delle docce di posizione, che in questo caso non risultano particolarmente utili. Nella tendinite cronica calcifica del sopraspinato, soltanto raramente si rende necessaria la rimozione chirurgica o l'aspirazione con un grosso ago della calcificazione dimostrabile radiologicamente: si tratta di rari casi che non hanno trovato giovamento dall'infiltrazione locale di corticosteroidi. La capsulite adesiva della spalla può richiedere iniezioni ripetute di corticosteroidi in aree multiple intra- ed extrarticolari e una fisioterapia intensiva. La manipolazione sotto anestesia non migliora i risultati a lungo termine della capsulite adesiva, se non viene eseguito il trattamento indicato. L'atrofia muscolare deve essere corretta con esercizi adeguati a ristabilire il range di movimento e la forza. Un'eventuale infezione richiede trattamento antibiotico e il drenaggio o l'asportazione della borsa. La borsite tende a recidivare se la causa sottostante (p. es., AR, gotta o sollecitazioni croniche lavorative) non viene corretta.

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