9. MALATTIE DEI DENTI E DEL CAVO ORALE

106. DENTI E PARODONTO

PULPITE

Infiammazione della polpa dentaria.

Sommario:

Introduzione
Sintomi e diagnosi
Terapia


L’infiammazione della polpa (pulpite) e le sue successive sequele locali, quali la necrosi, la parodontite apicale, l’ascesso periapicale, la cellulite e l’osteomielite dei mascellari, possono verificarsi quando la carie si approfonda nella dentina, quando un dente richiede molte procedure invasive o quando un trauma interrompe l’apporto linfatico e vascolare alla polpa. L’infiammazione che facilmente guarisce in altre parti del corpo porta alla necrosi della polpa costretta in una cavità chiusa (dalla dentina), poiché l’edema non si può sviluppare in quella sede senza compromettere la circolazione.

Se l’infezione dei denti mascellari si diffonde, può determinare sinusite purulenta, meningite, ascesso cerebrale, cellulite orbitale e trombosi del seno cavernoso. L’infezione dei denti mandibolari può determinare angina di Ludwig, ascesso parafaringeo, mediastinite, pericardite, empiema e tromboflebite giugulare.

Inizio Pagina

Sintomi e diagnosi

Nella pulpite reversibile, il dolore viene avvertito quando uno stimolo (di solito il freddo o i dolci) viene applicato sul dente. Quando lo stimolo viene allontanato, il dolore cessa nel giro di alcuni secondi.

La pulpite irreversibile produce dolore che dura per diversi minuti dopo l’allontanamento dello stimolo o che si verifica spontaneamente. Un paziente può avere difficoltà a localizzare il dente che è fonte del dolore, confondendo anche tra l’arcata mascellare e quella mandibolare (ma non tra il lato sinistro o il lato destro della bocca), poiché la polpa non presenta fibre propriocettive. Il dolore può quindi cessare per vari giorni a causa della necrosi pulpare. Quando i batteri o i loro metaboliti escono dal forame apicale, determinando l’infiammazione dell’adiacente legamento parodontale, il dente diventa molto sensibile alla pressione e alla percussione. Quando si forma un ascesso periapicale (dentoalveolare), il dente si solleva dal suo alveolo e si percepisce come "alto" quando si chiude la bocca.

Inizio Pagina

Terapia

Nella pulpite reversibile, la vitalità della polpa può essere mantenuta se il dente viene curato, di solito rimuovendo la carie e ricostruendo poi il dente.

La pulpite irreversibile e le sue complicanze richiedono il trattamento endodontico (del canale radicolare) o l’estrazione del dente. Le complicanze a distanza impongono l’avulsione per permettere il drenaggio. Dopo una terapia del canale radicolare, la guarigione viene evidenziata clinicamente dalla scomparsa dei sintomi e radiologicamente da nuova apposizione di osso nell’area radiotrasparente a livello dell’apice radicolare. Se il paziente presenta segni sistemici di infezione, è necessario somministrare un antibiotico (penicillina VK 500 mg q 6 h; per i pazienti allergici alla penicillina, è efficace la clindamicina alla dose di 150 mg o 300 mg q 6 h oppure il metronidazolo alla dose di 500 mg q 8 h). Se i sintomi persistono o peggiorano, è consigliabile consultare un medico e può rendersi necessaria l’estrazione del dente.

Raramente, l’enfisema mediastinico o sottocutaneo può essere secondario all’uso del trapano a turbina ad alta velocità azionato ad aria o del trapano ad aria compressa, durante interventi sul canale radicolare o durante un’estrazione, poiché l’aria viene forzata nei tessuti che circondano l’alveolo del dente e attraversa i piani fasciali. L’insorgenza acuta di gonfiore cervicale e mascellare, con caratteristico crepitio alla palpazione della cute rigonfia, è un segno diagnostico. Di solito non è necessario alcun trattamento, sebbene diversi medici prescrivano antibiotici per profilassi.

Inizio Pagina

-indietro- -ricerca- -indice sezione- -indice generale- -indice tabelle- -indice figure- -help-

Copyright © 2002 Merck Sharp & Dohme Italia S.p.A. Via G. Fabbroni, 6 - 00191 Roma - Tutti i diritti riservati.

Informativa sulla privacy