9. MALATTIE DEI DENTI E DEL CAVO ORALE

107. EMERGENZE DENTARIE

FRATTURE DEI MASCELLARI E DELLE STRUTTURE CONTIGUE

Sommario:

Introduzione
Terapia


Le fratture dei mascellari e delle strutture contigue devono essere sospettate dopo un trauma se è presente una nuova malocclusione, una mobilità non abituale di uno o di entrambi i mascellari, un’irregolarità del normale contorno delle guance, delle eminenze malari, delle rime orbitarie o del margine inferiore della mandibola, una diplopia, un’anestesia infraorbitaria, dolore alla palpazione (in particolare in corrispondenza del condilo o del collo condilare della mandibola) oppure una restrizione o deviazione quando la bocca è aperta. Il giorno successivo al trauma, può essere presente un forte odore di sangue e di saliva stagnante. Le fratture del condilo della mandibola sono di solito caratterizzate da dolore preauricolare, gonfiore e limitazione nell’apertura della bocca. Con una frattura unilaterale, la mandibola devia verso il lato affetto quando la bocca è aperta. Le fratture bilaterali possono determinare un morso aperto anteriore. Le radiografie di routine (postero-anteriore, obliqua, occlusale e proiezioni di Towne) di solito confermano la diagnosi di fratture della mandibola. Un’ortopantomografia delle arcate dentarie è probabilmente la migliore procedura singola per localizzare le fratture della mandibola mentre la TC può essere utile nelle fratture del terzo medio della faccia. La possibilità della frattura di una vertebra cervicale deve essere presa in considerazione quando un colpo è stato sufficiente a fratturare le ossa della faccia.

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Terapia

Una frattura della faccia è un’emergenza se si verificano l’ostruzione delle vie aeree, un’emorragia incontrollabile oppure un trauma dell’occhio o del SNC. Può essere necessario mantenere manualmente la mandibola in protrusione mentre si inserisce un tubo orotracheale o nasotracheale nelle vie aeree per mantenere la pervietà delle stesse (v. Ripristino e mantenimento della pervietà delle vie respiratorie nel Cap. 65). Se si verifica un’emorragia nell’orofaringe, si deve inserire un tubo orotracheale e il paziente deve essere posizionato in modo tale da permettere all’orofaringe di drenare opportunamente. Fino a quando non è disponibile un trattamento definitivo, di solito i mascellari possono essere stabilizzati in modo provvisorio e l’emorragia ridotta al minimo con un bendaggio di Barton (v. Fig. 107-1). Se è possibile trattare una frattura della mandibola nel giro delle primissime ore, la sutura di una qualsiasi lacerazione delle labbra deve essere ritardata fino a quando la frattura non sia stata ridotta.

Le fratture attraverso un alveolo dentario sono fratture aperte. Esse di solito richiedono la profilassi antibiotica (p. es., con penicillina, eritromicina, o una cefalosporina alla dose di 250-500 mg PO q 6 h in forma liquida o per via parenterale).

Per una frattura del condilo della mandibola, il trattamento consiste di solito nella fissazione intermascellare. Tuttavia, fratture molto scomposte e bilaterali dei condili possono richiedere riduzione e fissazione a cielo aperto. La frattura del condilo nei bambini non deve essere immobilizzata in modo rigido, poiché ne potrebbe risultare un’anchilosi; è di solito sufficiente la fissazione con elastici per 5 giorni. Gli esercizi di apertura della mandibola di solito aiutano a ripristinare la funzione dopo che la fissazione viene rimossa. Nei bambini, può verificarsi una crescita anomala della faccia. Per una frattura della mandibola, deve essere consultato un chirurgo oromaxillofacciale, così che l’occlusione normale del paziente possa essere ristabilita.

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