9. MALATTIE DEI DENTI E DEL CAVO ORALE

108. DISFUNZIONI TEMPOROMANDIBOLARI

Dolenzia dei mascellari e della faccia, spesso in corrispondenza dell’articolazione temporomandibolare, che comprende i muscoli masticatori e gli altri muscoli, le fascie o una serie di aree.

Sommario:

Introduzione
Esame obiettivo


Le disfunzioni temporomandibolari sono tipicamente di origine multifattoriale. Il fastidio che un paziente riferisce a volte può essere correlato a una patologia dell’articolazione. Queste disfunzioni vengono diagnosticate solo se il paziente riferisce dolore o limitazione del movimento sufficiente a costringerlo a rivolgersi alle cure di un professionista. I pazienti che non presentano fastidi, senza tenere in considerazione quanto è stato scoperto radiograficamente o durante un esame obiettivo occasionale, non sono da ritenere affetti da una disfunzione temporomandibolare. Altrimenti, la maggior parte delle persone sarebbero colpite da tali disfunzioni almeno durante parte della loro vita.

Comunemente, le disfunzioni temporomandibolari causano o riflettono un disturbo dei movimenti del condilo della mandibola nella fossa glenoidea o contro il disco della cartilagine articolare (il menisco presente tra loro). Le stesse disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare (ATM) devono essere distinte da molte condizioni simili (v. Tab. 108-1) e possono essere spesso identificate quando il dolore che causano aumenta con la pressione di un dito sull’articolazione quando la bocca è aperta.

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Esame obiettivo

Al paziente si chiede di indicare e descrivere quale area duole. Vengono palpati ognuno dei muscoli maggiori coinvolti nella masticazione e i muscoli occipitali, per cercare una dolorabilità generale e anche i punti grilletto (punti da cui il dolore si irradia verso un’altra area). Il paziente viene osservato mentre apre la bocca quanto più gli è possibile. Con il contatto degli incisivi centrali mascellari e mandibolari (tipicamente sulla linea mediana) allineati rispetto a una linea dritta verticale, il paziente viene osservato mentre apre e chiude la bocca. Tipicamente, la linea mediana della mandibola devia verso il lato dolente. L’articolazione viene palpata e auscultata durante l’apertura e la chiusura della bocca. Il movimento del condilo può essere palpato meglio posizionando il mignolo di entrambe le mani nel meato acustico esterno ed esercitando una piccolissima pressione in avanti mentre il paziente muove la mandibola.

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