13. MALATTIE INFETTIVE

153. FARMACI ANTIBATTERICI

FARMACI ANTIBIOTICI VARI

METRONIDAZOLO

Il metronidazolo è attivo unicamente contro i protozoi, come Giardia lamblia, Entamoeba histolytica (v. Cap. 161) e Trichomonas vaginalis (v. Cap. 164) e contro i batteri strettamente anaerobi. Non è attivo invece nei confronti dei batteri aerobi o microaerofili.

Farmacologia: il metronidazolo viene ben assorbito dopo somministrazione orale. Si distribuisce bene nei liquidi corporei e penetra nel LCR ad alte concentrazioni. Il metronidazolo e i suoi metaboliti vengono escreti soprattutto nelle urine.

Indicazioni: il metronidazolo si usa soprattutto nella terapia delle infestazioni parassitarie e nelle gravi infezioni sostenute da germi anaerobi, in particolare da Bacteroides fragilis. Il metronidazolo è il farmaco di scelta per la vaginiti batteriche. È stato inoltre utilizzato con successo nel morbo di Crohn (v. Cap. 31). L’uso principale è nelle infezioni intra-addominali e pelviche sostenute da anaerobi. Il metronidazolo è scarsamente attivo nei confronti dei cocchi microaerofili gram + e pertanto non è efficace, se usato da solo, negli ascessi polmonari. È efficace invece nella terapia della meningite, degli ascessi cerebrali, delle endocarditi e delle setticemie provocati dagli anaerobi sensibili. È stato anche impiegato nella profilassi delle infezioni associate alla chirurgia intestinale. È un farmaco di scelta nella terapia della colite da Clostridium difficile.

Reazioni collaterali: possono aversi nausea, vomito, cefalea, convulsioni, sincope e altre reazioni del SNC e neuropatia periferica, inoltre sono state descritte eruzioni, febbre e neutropenia reversibile. Può causare un retrogusto metallico e l’emissione di urine scure e ha causato neoplasie in topi e ratti, ma il rischio in campo umano non è noto. Se si ingerisce alcol durante la terapia con metronidazolo può verificarsi una reazione simile a quella del disulfiram.

Somministrazione e dosaggio: il dosaggio orale dell’adulto nella terapia delle infezioni da batteri anaerobi è di 7,5 mg/kg q 6 h. La somministrazione EV (di solito necessaria nei soggetti che non possono essere trattati oralmente) nell’adulto affetto da infezioni anaerobiche prevede una dose di attacco di 15 mg/kg e poi dosi di 7,5 mg/kg q 6 h. Nella colite da C. difficile sono utilizzati nell’adulto dosaggi di 250-500 mg tid o qid per 7-10 gg (30 mg/kg/die in 3 dosi nei bambini). Nelle vaginiti batteriche è consueto un dosaggio di 500 mg PO bid per 7 gg anche se è stato usato con successo il metronidazolo per uso topico. Nella malattia di Crohn dell’adulto sono stati impiegati dosaggi giornalieri di 800 mg, in somministrazioni frazionate. La posologia per la tricomoniasi negli adulti è di una singola dose orale da 2 g o 500 mg bid per 7 gg; per l’amebiasi, 750 mg tid per 10 gg (35-50 mg/kg/die tid nei bambini); e per la giardiasi, 250 mg tid per 7 gg (15 mg/kg/ die in dosi frazionate tid nei bambini).

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