13. MALATTIE INFETTIVE

160. MALATTIE DA CLAMIDIE

Le clamidie sono parassiti intracellulari obbligati immobili. Sebbene fossero originariamente considerati virus per via della loro moltiplicazione all’interno del citoplasma delle cellule ospiti, esse sono ora considerate dei batteri, poiché contengono sia DNA che RNA, possiedono una parete cellulare chimicamente simile a quella dei batteri gram –, possiedono ribosomi e crescono bene nei sacchi vitellini delle uova embrionate.

Nel genere Chlamydia, vengono identificate tre specie: C. psittaci che provoca la psittacosi; C. pneumoniae, che causa la polmonite da clamidie e C. trachomatis, che comprende 15 sierotipi e causa molte condizioni patologiche; i sierotipi A, B, Ba e C causano il tracoma e le congiuntiviti da inclusione; quelli da D a K causano malattie trasmesse sessualmente. L1 e L2 causano il linfogranuloma venereo e la L3 causa polmoniti nel topo.

La C. trachomatis negli USA è la più comune causa di malattie trasmesse per via sessuale, comprese l’uretrite non gonococcica e l’epididimite negli uomini; la cervicite, l’uretrite e la malattia infiammatoria pelvica nelle donne; la sindrome di Reiter; la congiuntivite neonatale e la polmonite acquisite per trasmissione materna. In alcune casistiche la C. trachomatis è stata ritenuta responsabile del 20% delle faringiti dell’adulto.

La C. pneumoniae (prima chiamata TWAR), originariamente considerata un sierotipo di C. psittaci, viene ora considerata come specie e può causare polmonite, specialmente nei bambini e nei giovani. La percentuale di polmoniti di comunità dovute a C. pneumoniae varia dal 6 al 19% in diversi studi. Essa può essere clinicamente indistinguibile da una polmonite causata da Mycoplasma pneumoniae. Sebbene secondo alcuni studi la polmonite da clamidia tra i bambini < 5 anni sia rara, essa arriva a rappresentare il 6-9% dei casi di polmonite in altri. Non sono state osservate variazioni stagionali nella frequenza. Il microrganismo è stato trovato nelle lesioni ateromatose e l’infezione è associata a un aumentato rischio di malattia coronarica. La causalità non è stata stabilita e sono in corso studi clinici controllati sulla terapia.

La C. psittaci infetta numerosi animali, ma l’infezione umana è strettamente correlata al contatto con uccelli.

La psittacosi e le polmoniti da clamidia sono trattate nel Cap. 73; il linfogranuloma venereo e l’uretrite nel Cap. 164; le epididimiti nel Cap. 219; la sindrome di Reiter nel Cap. 51; la congiuntivite e la polmonite neonatale nelle Infezioni neonatali nel Cap. 260; i disordini oftalmici, tracoma e congiuntivite da inclusi, nel Cap. 95.

Le clamidie possono essere isolate in colture tissutali. Anche i test immunologici degli Ac fluorescenti diretti e le reazioni immunoenzimatiche, sono in grado di dimostrare la presenza delle clamidie. Test sierologici possono essere utili per escludere l’infezione da Chlamydia in una popolazione a bassa prevalenza di infezione.

La terapia è rappresentata da tetracicline, macrolidi e alcuni fluorochinolonici. La terapia, proseguita per 2 sett., può ridurre le recrudescenze.

Inizio Pagina

-indietro- -ricerca- -indice sezione- -indice generale- -indice tabelle- -indice figure- -help-

Copyright © 2002 Merck Sharp & Dohme Italia S.p.A. Via G. Fabbroni, 6 - 00191 Roma - Tutti i diritti riservati.

Informativa sulla privacy