13. MALATTIE INFETTIVE

161. INFEZIONI PARASSITARIE

CESTODI (VERMI A NASTRO)

INFEZIONE DA VERME A NASTRO DEI BOVINI

(Taeniasi saginata)

Infestazione del tratto intestinale, spesso asintomatica, provocata dal cestode Taenia saginata.

Sommario:

Eziologia e patogenesi
Sintomi, segni e diagnosi
Profilassi e terapia


Eziologia e patogenesi

Il verme adulto a forma di nastro colonizza il tratto intestinale dell’uomo. Le proglottidi ripiene di uova passano nelle feci e possono essere ingerite dai bovini. Le uova si schiudono all’interno degli animali, liberando oncosfere embrionali che invadono la parete intestinale e vengono trasportate attraverso il flusso ematico ai muscoli striati dove, nell’arco di due mesi, divengono cisticerchi, vale a dire piccole cisti contenenti singoli scolici invertiti. L’uomo viene infestato ingerendo le cisti contenute nella carne bovina cruda o poco cotta. I cisticerchi si ancorano alla mucosa intestinale e arrivano a maturazione in circa 2 mesi. I vermi adulti (generalmente sono presenti nel numero di 1 o 2 esemplari) possono vivere parecchi anni.

L’infestazione si verifica su scala mondiale, ma in particolare nelle zone tropicali e subtropicali caratterizzate da una massiccia presenza di bovini, come Africa, Medio Oriente, Europa orientale, Messico e Sud America. L’infezione non è comune nei bovini degli USA ed è monitorizzata con programmi di sorveglianza federale.

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Sintomi, segni e diagnosi

L’infestazione è solitamente asintomatica, ma possono presentarsi dolore epigastrico, diarrea e perdita di peso. L’escrezione di un segmento mobile spesso conduce all’attenzione del medico un paziente altrimenti asintomatico.

La diagnosi si pone solitamente per il rinvenimento di caratteristiche proglottidi gravide o, più raramente, dello scolice nelle feci. Occasionalmente, nelle feci appaiono uova che fuoriescono dalla rottura di segmenti del verme. Le uova non sono distinguibili da quelle di altre specie di Taenia. L’area perineale può essere esaminata anche con il lato adesivo di un nastro di cellophan applicato sulla zona e poi posto su un vetrino per l’esame microscopico, per cercare le uova. Le uova possono anche essere presenti sui tamponi anali.

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Profilassi e terapia

Si può prevenire l’infestazione cuocendo a fondo la carne bovina a un minimo di 56°C per 5 min. L’ispezione delle carni e adeguate norme igieniche aiutano a controllare il fenomeno.

Il trattamento consiste in una singola somministrazione orale di praziquantel, 5 o 10 mg/kg. In alternativa, si somministra una singola dose di 2 g di niclosamide (4 cp da 500 mg) che vengono masticate una alla volta e ingoiate con una piccola quantità di acqua (0,5 g per i bambini dai 2 ai 5 anni, 1 g per i più grandi). Entrambi i farmaci hanno un tasso di eradicazione di circa il 90%. Il trattamento può essere considerato efficace quando non viene espulsa alcuna proglottide nell’arco di 4 mesi.

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