14. MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO

169. FUNZIONI DEI LOBI CEREBRALI E PATOLOGIE CORRELATE

AMNESIE

Alterazioni che causano la parziale o totale incapacità di ricordare esperienze passate.

L’amnesia (perdita di memoria) può essere classificata come retrograda (amnesia degli eventi precedenti la malattia, il trauma o la degenerazione cerebrale), anterograda (incapacità di memorizzare dopo la malattia, il trauma o la degenerazione), globale (amnesia delle informazioni correlate a tutti i canali sensoriali e alle epoche precedenti), a modalità specifica (amnesia degli eventi elaborati mediante un singolo canale sensoriale, p. es., un’agnosia), transitoria (amnesia breve, come quella che insorge dopo un trauma cerebrale o nell’amnesia globale transitoria), stabile (fissa, come quella che insorge dopo un evento grave, p. es., encefalite, ischemia diffusa, arresto cardiaco) o progressiva (come quella presente nelle demenze degenerative, come il morbo di Alzheimer). In termini di espressione cognitiva, la memoria può anche essere classificata come fattuale (dichiarativa) o di esperienza (procedurale).

Un’amnesia può conseguire a insufficienza diffusa di perfusione cerebrale, a lesioni bilaterali o a danni multifocali che compromettono le aree degli emisferi cerebrali deputate alla memorizzazione. Le vie principali per la memoria dichiarativa decorrono lungo la regione paraippocampale mediale e l’ippocampo, come anche nella parte infero-mediale dei lobi temporali, la superficie orbitaria dei lobi frontali e il diencefalo. Di queste, il giro ippocampale, l’ipotalamo e i nuclei del prosencefalo basale, nonché i nuclei talamici dorsomediali svolgono un ruolo critico. Il nucleo dell’amigdala contribuisce a dare contenuto emozionale alla memoria. Il nucleo talamico intralaminare e la formazione reticolare del tronco encefalico stimolano l’imprinting dei ricordi. La memoria recente e la capacità di produrre nuovi ricordi sono gravemente compromesse da lesioni bilaterali del talamo mediale e dorsale, la formazione reticolare e il sistema adrenergico; le cause maggiori sono la carenza di tiamina, le neoplasie ipotalamiche e l’ischemia. Il danno bilaterale della parte mediale dei lobi temporali, specialmente dell’ippocampo, può provocare un’amnesia dichiarativa semipermanente.

Anche le amnesie post-traumatiche per i periodi immediatamente precedenti e successivi alla concussione, oppure quelle conseguenti a traumi più gravi, sembrano essere dovute a lesioni temporali mediali. Lesioni più gravi e molte patologie cerebrali diffuse che producono demenza, possono coinvolgere aree di memorizzazione più ampie.

Con l’invecchiamento, molte persone sviluppano gradualmente evidenti problemi di memoria, inizialmente per i nomi, quindi per i fatti e talora per le relazioni con lo spazio circostante. Questa frequente amnesia, cosiddetta tendenza benigna a dimenticare dell’anziano, non è correlata in modo comprovato con la demenza, anche se presenta caratteri per alcuni aspetti simili. Le cause più comuni di grave, irreversibile perdita di memoria sono le demenze degenerative, il trauma cerebrale grave, l’anossia cerebrale o ischemia, la sindrome tossico-carenziale da alcol e le intossicazioni da vari farmaci (p. es., l’inalazione cronica di solventi, l’amfotericina B o l’intossicazione da litio).

Dovrà essere trattato ogni agente causale di base. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti colpita da amnesia acuta acquisita, migliora spontaneamente. Per quelli che non migliorano, non vi sono misure specifiche che possano accelerare il processo di guarigione o migliorare la prognosi.

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