15. DISTURBI PSICHIATRICI

185. PSICHIATRIA E MEDICINA

Sindrome di Münchausen

Invenzione ripetitiva di una malattia fisica (in genere acuta, teatrale e persuasiva), da parte di una persona che vaga da un ospedale all’altro per farsi curare.

Sommario:

Introduzione
Terapia

I pazienti con sindrome di Münchausen possono simulare molti disturbi fisici (p. es., infarto del miocardio, ematemesi, emottisi, addome acuto, febbre criptogenetica). La parete addominale di questi pazienti può essere piena di cicatrici, oppure si può riscontrare l’amputazione di un dito o di un arto. Le febbri spesso sono dovute ad ascessi autoprovocati; l’esame colturale, rivelando la presenza di Escherichia coli, rivela la fonte dell’organismo infettante.

All’inizio, e a volte per lungo tempo, questi pazienti vengono trattati in cliniche mediche o chirurgiche. Tuttavia il disturbo è soprattutto di competenza psichiatrica, dal momento che è qualcosa di più complesso di una semplice simulazione disonesta di sintomi e si associa a gravi difficoltà della sfera emotiva. I pazienti possono presentare caratteristiche di personalità fortemente istrioniche, ma di solito sono intelligenti e pieni di risorse. Sanno come si finge una malattia e conoscono nei minimi dettagli le procedure mediche. Sono diversi dai simulatori perché, sebbene questo genere di inganni e simulazioni siano intenzionali, le motivazioni per l’invenzione delle malattie e per la richiesta di aiuto sono in gran parte inconsce.

In genere c’è una storia precoce di violenze fisiche e psicologiche. Questi pazienti sembrano avere dei problemi con la propria identità, un’intensa emotività, un inadeguato controllo degli impulsi, uno scarso senso della realtà, degli episodi psicotici brevi e delle relazioni interpersonali caratterizzate da instabilità. Il loro bisogno di essere assistiti entra in conflitto con l’incapacità di fidarsi delle figure di autorità, che manipolano, provocano o mettono alla prova continuamente. Sono evidenti anche sensi di colpa, con associati desideri di punizione e di espiazione.

La sindrome di Münchausen per procura é una variante bizzarra in cui un bambino viene di solito usato come sostituto del paziente. I genitori falsificano l’anamnesi e possono fare del male al bambino con farmaci, o aggiungere sangue e contaminanti batterici ai campioni urinari, al fine di simulare una malattia. Il genitore richiede cure mediche per il bambino e sembra sempre profondamente preoccupato e protettivo. Il bambino spesso è gravemente ammalato, richiede ricoveri frequenti e può anche morire.

Svariati disturbi fittizi possono somigliare alla sindrome di Münchausen. I pazienti possono produrre consapevolmente le manifestazioni di una malattia, p. es., ferendosi alla cute, iniettandosi insulina o esponendosi a un allergene al quale sanno di essere sensibili. Successivamente si recano dal medico, sabotando però la terapia facendo in modo di provocarsi delle malattie o di protrarle. Sono diversi dai pazienti con sindrome di Münchausen, in quanto tendono a simulare una sola malattia, lo fanno solo in concomitanza di uno stress psicosociale importante, non tendono a vagabondare da un ospedale o medico all’altro e di solito possono essere trattati efficacemente.

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Terapia

La terapia dei pazienti con sindrome di Münchausen e psicopatologia di tipo psicotico, nel contesto di un disturbo del carattere, ha successo raramente. Acconsentire alle manipolazioni allevia loro la tensione, ma le provocazioni si intensificheranno fino a superare la volontà e le capacità dei medici. La messa a confronto o il rifiuto di esaudire le richieste di trattamento provocano reazioni di rabbia e i pazienti in genere si trasferiscono in un altro ospedale. In genere il trattamento psichiatrico è rifiutato o aggirato, ma possono accettare un consulto e una cura successiva, sia pure soltanto per risolvere una crisi. Comunque, il trattamento é generalmente limitato al riconoscimento precoce del disturbo e all’evitamento di procedure rischiose e di un uso eccessivo o improprio di farmaci.

I pazienti con disturbo fittizio vanno messi di fronte alla diagnosi senza insinuare in essi sensi di colpa o di biasimo. Il medico deve preservare lo status di malattia legittima, pur indicando come la collaborazione tra medico e paziente possa risolvere il problema di base. Spesso la risoluzione del quadro coinvolge un familiare, con il quale il problema può essere descritto più adeguatamente come un disturbo e non come un inganno; alla famiglia non va cioè comunicato il meccanismo preciso del disturbo.

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