16. MALATTIE DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARE

206. ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

ARRESTO RESPIRATORIO

L’arresto respiratorio primario è causato da un’ostruzione delle vie aeree, da una riduzione dello stimolo respiratorio o dalla paralisi dei muscoli respiratori. L’ostruzione delle vie aeree può essere parziale o totale; la causa più comune in un individuo privo di coscienza o collassato è l’ostruzione delle vie aeree superiori per dislocamento della lingua posteriormente nell’orofaringe, conseguenza della perdita del tono muscolare. Altre cause di ostruzione delle vie aeree superiori comprendono: sangue, muco, vomito o corpi estranei; spasmo o edema delle corde vocali; flogosi a livello faringeo e/o laringeo, neoplasie o traumi. Si può avere un’ostruzione delle vie aeree inferiori per inalazione di contenuto gastrico solido, broncospasmo severo generalizzato, oppure perché lo spazio aereo viene occupato diffusamente (p. es., polmonite, edema polmonare, emorragia polmonare).

L’arresto respiratorio secondario consegue a un’insufficienza circolatoria.

L’arresto respiratorio completo si manifesta clinicamente come assenza di movimenti ventilatori spontanei in condizioni di perdita di coscienza, spesso con cianosi, sebbene possa svilupparsi acutamente in un individuo cosciente per un’ostruzione da corpo estraneo. Se l’arresto respiratorio è prolungato, è rapidamente seguito dall’arresto cardiaco a causa dell’ipossiemia progressiva che ostacola la funzione cardiaca. L’arresto respiratorio incombente è caratterizzato da obnubilamento del sensorio e respirazione superficiale, ansimante o irregolare, spesso accompagnata da tachicardia, sudorazione e ipertensione relativa dovuta all’agitazione e all’accumulo di CO2.

La depressione respiratoria implica una ventilazione inadeguata. Nel sospetto, è necessario eseguire un’emogasanalisi per confermare l’esistenza di ipossiemia e ipercapnia, in quanto la sola valutazione clinica dell’adeguatezza della ventilazione non è affidabile. Se non vengono prontamente corretti, la progressiva ritenzione di CO2 e l’ipossiemia possono provocare un’acidosi sistemica. La depressione respiratoria può essere dovuta a un danno verificatosi a diversi livelli del sistema respiratorio, compreso il SNC (p. es., sovradosaggio di farmaci, lesioni vascolari, ipertensione endocranica per processi occupanti spazio o traumi cranici); le vie aeree superiori e inferiori (p. es., annegamento, neoplasie, emorragia, strangolamento, asfissia, inalazione di materiale liquido o solido); lo spazio alveolare o la parete toracica, con compromissione dei meccanismi fisiologici di ventilazione (p. es., edema polmonare, estesi processi infettivi polmonari, pneumotorace, torace con esiti fibrotici) o il sangue e il sistema circolatorio (p. es., avvelenamento da monossido di carbonio o cianuro, anemia grave, difetti cardiocircolatori).

-indietro- -ricerca- -indice sezione- -indice generale- -indice tabelle- -indice figure- -help-

Copyright © 2002 Merck Sharp & Dohme Italia S.p.A. Via G. Fabbroni, 6 - 00191 Roma - Tutti i diritti riservati.

Informativa sulla privacy