18. GINECOLOGIA E OSTETRICIA

251.GRAVIDANZA COMPLICATA DALLA MALATTIA

MALATTIE DELLA TIROIDE

(V. anche Cap. 8.)

Generalmente, i valori sierici della tiroxina (T4) sono aumentati di 2-4 mg/dl (da 26 a 51 nmol/l) e quelli della triiodiotironina (T3) sono aumentati di 20-50 ng/dl (da 0,3 a 0,8 nmol/l) nel corso della gravidanza, mentre il T4 libero e l’ormone stimolante la tiroide (TSH) sono normali. L’assunzione di contraccettivi orali può produrre le stesse variazioni che non sono clinicamente significative. I sintomi di ipo- e di ipertiroidismo, nelle donne gravide non differiscono da quelli presenti nelle donne non gravide.

Il trattamento del morbo di Graves in corso di gravidanza differisce nei diversi centri medici. In genere il trattamento di scelta consiste nella dose più bassa possibile di propiltiouracile orali (da 50 a 100 mg q 8 h). Tuttavia, questo farmaco attraversa la placenta e può provocare l’insorgenza di uno struma e di ipotiroidismo a carico del feto. La risposta a questa terapia si verifica gradualmente entro 3-4 sett.. e in genere il dosaggio non necessita di essere riadattato a intervalli più brevi. La somministrazione contemporanea di l-tiroxina o di l-triiodiotironina è controindicata, perché questi ormoni possono mascherare gli effetti delle dosi eccessive di propiltiouracile sulla madre e possono causare un ipotiroidismo nel feto. Lo stato tiroideo della madre è monitorato con la visita e con la determinazione del T4 libero e del TSH. È frequente un miglioramento del morbo di Graves nel 3o trimestre e quindi il propiltiouracile può, spesso, essere ridotto a 25-50 mg/die o addirittura interrotto. Nei centri in cui lavorano dei chirurghi esperti in chirurgia tiroidea, si può considerare l’eventualità di una tiroidectomia nel corso del 2o trimestre, se la madre è diventata eutiroidea con la terapia farmacologica. Se si decide per questo trattamento, la madre deve ricevere una dose piena sostitutiva di l-tiroxina (da 0,15 a 0,2 mg/ die), iniziando 24 h dopo l’intervento. La somministrazione di iodio radioattivo (con fini diagnostici o terapeutici) e di soluzioni iodate è controindicata in corso di gravidanza, a causa degli effetti nocivi sulla ghiandola tiroidea fetale. Il trattamento con agenti b-bloccanti (p. es., il propanololo) è sconsigliato (a meno che non si riscontrino reazioni al propiltiouracile o al metimazolo, un farmaco antitiroideo simile), a causa degli effetti collaterali sul feto e sul neonato, quali il possibile ritardo di crescita intrauterina, la bradicardia e l’ipoglicemia grave.

Anche il feto può sviluppare un ipertiroidismo. Nel morbo di Graves lo stato tiroideo della madre non è correlato con la funzione tiroidea fetale. Le donne affette dalla malattia di Graves o con un’anamnesi positiva per essa possono essere clinicamente eutiroidee, iper- o ipotiroidee; indipendentemente dal loro stato, le loro immunoglobuline stimolanti la tiroide (TSI) attraversano la placenta. Anche le immunoglobuline bloccanti la tiroide, se presenti, attraversano la placenta; pertanto, lo stato della tiroide fetale riflette la concentrazione relativa delle immunoglobuline, stimolanti e bloccanti, ricevute. La misurazione delle TSI può essere effettuata nei laboratori d’analisi e deve essere richiesta per le donne gravide affette dalla malattia di Graves o con un’anamnesi positiva. La tachicardia fetale (> 160 battiti/min) e il ritardo di accrescimento intrauterino, documentato con l’ecografia, possono indicare un ipermetabolismo del feto. I feti possono sviluppare un gozzo, che può causare un polidramnios e un travaglio pre-termine. Nei neonati di donne in terapia con propiltiouracile, il morbo di Graves congenito può non manifestarsi prima di 7-10 gg dopo la nascita, quando si attenua l’effetto del farmaco. Pertanto le madri e i neonati devono essere seguiti con attenzione dopo il parto per monitorare il loro stato metabolico.

Le donne con ipotiroidismo possono diventare gravide perché hanno frequentemente dei normali cicli mestruali. Se la diagnosi è stata fatta prima della gravidanza, si deve continuare la terapia sostitutiva abituale con l-tiroxina. Mano a mano che la gravidanza progredisce, può essere necessario aumentare o ridurre di poco la dose. Se l’ipotiroidismo viene scoperto in corso di gravidanza, si deve iniziare la somministrazione standard sostitutiva con l-tiroxina 0,1 mg/die PO. La risposta alla terapia viene controllata ripetendo la misurazione del TSH dopo diverse settimane e ottimizzando la dose in base ai risultati ottenuti.

La tiroidite di Hashimoto e un precedente trattamento per la malattia di Graves sono le cause più comuni di ipotiroidismo. L’immunosoppressione materna che si associa alla gravidanza spesso migliora l’andamento della tiroidite cronica. In alcune donne, tuttavia, si può avere ipo- o ipertiroidismo e può essere necessario istituire un trattamento per mantenere lo stato di eutiroidismo.

La tiroidite acuta (subacuta), un problema comune in corso di gravidanza, è spesso confuso con il morbo di Graves. La presenza di uno struma dolorabile è osservato in concomitanza o dopo un’infezione respiratoria. Sintomi transitori di ipertiroidismo si associano a livelli sierici di T4 al di sopra dei normali valori in gravidanza. In genere, non è necessario alcun trattamento.

La disfunzione tiroidea materna del post-partum è stata riportata nel 4-7% delle donne, durante i primi 6 mesi dopo il parto. L’incidenza sembra essere aumentata nelle donne gravide con gozzo, con una tiroidite di Hashimoto, un’anamnesi familiare fortemente indicativa di patologia tiroidea autoimmune o con un diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente). Durante il 1o trimestre, deve essere presa in considerazione, in queste donne, la misurazione degli autoanticorpi contro l’antigene microsomale tiroideo (AMT). La disfunzione tiroidea materna del post-partum raramente si sviluppa nelle donne con titolo di emoagglutinazione per gli AMT  1:100, ma è più frequente tra quelle con un titolo di  1:6400. In quelle con titoli intermedi, l’esito è incerto. Nel post-partum, l’ipo- o l’ipertiroidismo sono generalmente transitori, ma possono richiedere un trattamento. Nelle pazienti affette da morbo di Graves, si può avere una recidiva di ipertiroidismo, transitoria o persistente dopo il parto.

La tiroidite indolore con ipertiroidismo transitorio, un’entità clinica del post-partum di recente individuazione, ha probabilmente una genesi autoimmune. Si sviluppa improvvisamente nelle prime settimane dopo il parto, si associa a una scarsa captazione di iodio radioattivo ed è caratterizzata istologicamente da un infiltrato linfocitario. Contrariamente alla tiroidite subacuta, questa alterazione può persistere o progredire, con episodi ricorrenti e transitori di ipertiroidismo.

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