L’utero è invertito più frequentemente a seguito di pressioni eccessivamente violente esercitate sul fondo da un operatore poco esperto o a causa di un’esagerata trazione esercitata sul funicolo di una placenta adesa.
Il modo più semplice e facile per reinvertire l’utero consiste nello spingere il corpo verso il canale vaginale, introdurre un catetere in vagina e occluderne l’ostio con la mano. A questo punto si deve introdurre soluzione fisiologica a pressione (la flebo va tenuta a circa 1,5 m al disopra dell’addome della paziente) in modo da rigonfiare la vagina e reinvertire l’utero.
I tentativi di reinvertire l’utero manualmente possono dare luogo a inavvertite perforazioni da parte delle dita dell’operatore. Raramente è necessario eseguire un’esplorazione chirurgica: in tal caso il cercine di retrazione che si forma tra i legamenti utero-sacrali va inciso e l’utero viene reinvertito.