19. PEDIATRIA

265. INFEZIONI NEI BAMBINI

INFEZIONI VIRALI

INFEZIONE DA VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE

Infezioni virali delle basse vie respiratorie (compresa la bronchiolite e la polmonite) nei lattanti e nei bambini piccoli.

Sommario:

Introduzione
Eziologia e epidemiologia
Sintomi e segni
Diagnosi
Terapia


Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è una delle più importanti cause di infezione del tratto respiratorio inferiore e può essere fatale. Spesso, la morte improvvisa di un lattante con patologia respiratoria è attribuita a infezioni da VRS. Negli adulti e nei bambini più grandi sani, il VRS di solito causa infezioni respiratorie lievi, ma può anche causare broncopolmonite e riacutizzazioni di bronchiti croniche. Le persone anziane e quelle con malattie polmonari di base sono piuttosto suscettibili alle infezioni da VRS.

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Eziologia e epidemiologia

Il VRS è un virus a RNA, classificato come un pneumovirus. Sono stati identificati sierologicamente 2 sottogruppi (A e B). Dal punto di vista biologico e di comportamento, il VRS somiglia ai virus influenzali e parainfluenzali più che ad altri gruppi tassonomicamente a esso correlati; tuttavia è distinto da questi sia dal punto di vista sierologico che per altre caratteristiche (p. es., per la sua mancata crescita su uovo o la sua mancata produzione di emoagglutinine),.

Il VRS è associato a un’epidemia improvvisa di malattie respiratorie acute che si verifica annualmente in inverno o all’inizio della primavera. Come l’influenza, esso incrementa morbilità e mortalità per bronchiti e polmoniti. La ricorrenza annuale di sottogruppi del VRS indica che si verificano reinfezioni con malattia. Sebbene circa il 70% delle persone abbia anticorpi sierici contro il VRS già all’età di 5 anni, le infezioni continuano a verificarsi in persone di tutte le età. Lo scarso effetto protettivo degli anticorpi sierici contro l’infezione è dimostrato dalla malattia che si riscontra nei bambini di età inferiore ai 6 mesi (p. es., quelli con displasia broncopolmonare, v. Cap. 260); sebbene essi posseggano anticorpi materni, essi sviluppano una malattia grave delle basse vie aeree, responsabile di un numero rilevante di morti.

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Sintomi e segni

Le manifestazioni cliniche della infezione da VRS variano e in genere differiscono con l’età, con una precedente esposizione al VRS e con affezioni preesistenti (in particolare respiratorie). Vi sono pochi segni diagnostici specifici. Dispnea, tosse e sibili sono i sintomi preponderanti; essi di solito compaiono diversi giorni dopo i segni di interessamento delle alte vie respiratorie, tra i quali nei lattanti è compresa la febbre. Un’apnea può verificarsi nei piccoli lattanti e può precedere altri sintomi e segni di infezione da VRS. Broncopolmonite e bronchiolite sono spesso visibili alla radiografia del torace. La conta leucocitaria è solitamente normale, ma aumenti si verificano e il numero dei granulociti può essere modicamente aumentato. Nei bambini più grandi e negli adulti le infezioni da VRS possono essere inapparenti o presentarsi come una semplice IRS afebbrile (comune raffreddore); tuttavia, possono anche simulare un’influenza e sono responsabili di circa il 15% dei ricoveri ospedalieri per esacerbazioni acute di bronchite cronica.

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Diagnosi

Benché le colture siano raramente necessarie il VRS può essere isolato dalle secrezioni respiratorie in colture tissutali specifiche. Poiché il virus non tollera il congelamento e lo scongelamento, a meno che non sia protetto da terreni speciali, è difficile conservarlo o spedirne campioni. A causa delle difficoltà interpretative, la valutazione sierologica di routine non è raccomandata. I neonati spesso hanno anticorpi materni, i bambini possono mostrare nel siero anticorpi acquisiti dalla prima fase del VRS, i bambini piccoli possono non mostrare un aumento dei livelli anticorpali e gli adulti possono presentare una lieve affezione senza alcun incremento nel titolo anticorpale. L’ELISA è una metodica agevole e rapida per rilevare gli antigeni del VRS nelle secrezioni. Ha una sensibilità e una specificità dell’80-90% nella maggior parte dei laboratori. La ricerca dell’antigene del VRS, mediante immunofluorescenza, nelle cellule infette delle vie respiratorie ha una sensibilità dell’88% e una specificità del 100% quando il substrato contiene un sufficiente numero di cellule.

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Terapia

Le infezioni lievi e asintomatiche sono probabilmente molto frequenti e si risolvono senza particolari cure. La forma grave dei lattanti e dei bambini richiede ricovero ospedaliero e stretta osservazione per assicurare una respirazione idonea. L’ipossiemia è comune nei bambini con infezione da VRS. La determinazione dell’O22 nel sangue arterioso e/o l’ossimetria forniscono un’informazione oggettiva riguardo la gravità dell’infezione e la necessità di una terapia intensiva. In alcuni studi eseguiti su lattanti con bronchiolite o polmonite da VRS, l’uso della ribavirina (un farmaco antivirale) ha ridotto la diffusione virale e ha accelerato la guarigione dei pazienti con malattia grave. Altri studi non hanno mostrato un tale miglioramento. La ribavirina viene somministrata mediante un generatore di aereosol a particelle piccole come soluzione di 6 g in 300 ml di acqua sterile (20 mg/ml) per 12-20 ore. La durata della terapia è solitamente di 3-5 giorni, ma può essere più lunga in alcuni pazienti. Comunque, reazioni cutanee e altri sintomi legati all’esposizione si sono manifestati nel personale sanitario. Le donne in gravidanza devono evitare l’esposizione alla ribavirina. In generale, il farmaco deve essere riservato ai pazienti ad alto rischio con una valutazione caso per caso. Gli adulti con broncopolmonite e con bronchite acuta possono anch’essi richiedere assistenza respiratoria.

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