21. ARGOMENTI SPECIALI

291. RIABILITAZIONE

Una combinazione di terapia fisica, occupazionale e del linguaggio, consulenza psicologica e assistenza sociale finalizzata ad aiutare i pazienti a mantenere o a recuperare le capacità fisiche.

La riabilitazione è spesso necessaria dopo fratture del bacino, amputazioni, ictus, eventi cardiaci gravi o riposo prolungato a letto che esita in decondizionamento, o come parte del trattamento dell’artrite o di varie altre malattie o di danni che causano vari gradi di perdita funzionale. Solitamente, per i pazienti più giovani l’obiettivo è raggiungere una funzionalità piena, senza restrizioni, mentre per i pazienti più anziani è quello di restituire l’abilità a eseguire il maggior numero possibile di attività del vivere quotidiano. Il recupero è spesso rapido per i pazienti più giovani, ma il progresso può essere lento per i pazienti più anziani.

La riabilitazione può iniziare in un ospedale per acuzie ma, raramente, si attuano programmi organizzati di riabilitazione in ambiente ospedaliero. Gli ospedali per la riabilitazione forniscono solitamente le cure più ampie e intensive e devono essere considerati per i pazienti che hanno le maggiori potenzialità e che possono partecipare a interventi aggressivi (p. es., i pazienti devono essere in grado di tollerare la terapia per  3 h/die). Molte RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali, le quali, a differenza delle "nursing home" statunitensi, possono usufruire della presenza di un medico) hanno programmi che sono meno intensivi (generalmente 1 h/die, < 5 giorni/sett.) e, pertanto, sono più adatte a coloro che necessitano di una riabilitazione meno faticosa (p. es., i pazienti deboli o anziani). Programmi di riabilitazione con minore varietà e frequenza di servizi possono essere effettuati su pazienti non ricoverati o pazienti domiciliari e sono appropriati per molte situazioni.

Per dare inizio a una determinata terapia riabilitativa, un medico deve scrivere una relazione a un fisiatra, a un terapista o a un centro di riabilitazione. La relazione deve stabilire l’obiettivo della terapia e, quindi, deve essere dettagliata, comprendendo informazioni pertinenti e le istruzioni iniziali. Sebbene le istruzioni vaghe (p. es., "terapia fisica per valutare e trattare") siano spesso accettate, esse non sono adeguate. I medici non abituati a scrivere relazioni devono consultare un terapista, un fisiatra o un chirurgo ortopedico esperto.

I pazienti disabili tendono a essere depressi e possono perdere le motivazioni per il recupero della funzionalità persa e per il ritorno in comunità. Gli specialisti di salute mentale possono aiutare il paziente a superare questi stati emotivi avversi e a concentrarsi sul recupero funzionale. La famiglia può dover adattarsi all’inabilità del paziente e assistere appropriatamente il paziente. L’inabilità può provocare difficoltà finanziarie al paziente e alla famiglia. Un assistente sociale agevola l’adattamento del paziente e della famiglia.

La valutazione iniziale comprende le discussioni degli obiettivi, che generalmente si concentrano sul recupero delle funzioni per le attività del vivere quotidiano (Activities of Daily Living, ADL). Le ADL comprendono le cure personali come riordinarsi, fare il bagno, vestirsi, mangiare e andare alla toilette così come cucinare, fare il bucato, fare compere, gestire l’assunzione dei medicinali, gestire le finanze, usare il telefono e viaggiare. Il medico che relaziona e l’equipe di riabilitazione possono determinare quali di queste attività sono raggiungibili e quali sono essenziali perché il paziente resti indipendente.

-indietro- -ricerca- -indice sezione- -indice generale- -indice tabelle- -indice figure- -help-

Copyright © 2002 Merck Sharp & Dohme Italia S.p.A. Via G. Fabbroni, 6 - 00191 Roma - Tutti i diritti riservati.

Informativa sulla privacy