21. ARGOMENTI SPECIALI

295. PROCESSO DECISIONALE NELLA PRATICA CLINICA

TEST DI LABORATORIO

I medici utilizzano i test di laboratorio come ausilio per compiere delle scelte. I risultati dei test possono aiutare a dissipare l’incertezza, a interpretare i segni e i sintomi di un paziente e a identificare i pazienti che probabilmente hanno una malattia occulta (p. es., carcinoma del colon o della mammella). Tuttavia, i risultati dei test possono incrementare l’incertezza se i test offrono uno scarso grado di discriminazione tra i pazienti con e senza malattia, se i risultati sono in disaccordo o impropriamente integrati nel contesto clinico.

I test di laboratorio sono imperfetti e possono identificare erroneamente le persone sane come affette da una malattia (risultato falsamente positivo) o possono erroneamente identificare alcune persone affette come sane (risultato falsamente negativo). Oltre al rischio di fornire informazioni fuorvianti, i test di laboratorio depauperano le già limitate risorse, possono ritardare l’inizio del trattamento, indurre a intraprendere un trattamento non necessario o a sospenderne uno necessario ed esporre il paziente al rischio di un evento sfavorevole legato al test stesso.

Sebbene un test possa fornire informazioni su una varietà di malattie, esso è spesso utilizzato per stabilire la presenza o l’assenza di una malattia. Similmente, molti test forniscono un risultato quantitativo (p. es., glicemia 120 mg/dl) o diversi risultati (p. es., ECG da sforzo con sottoslivellamento ST < 1, da 1 a 2, > 2 mm) che sono definiti positivi solo quando essi soddisfano o superano alcuni criteri stabiliti o punti di soglia. Quando i test di laboratorio sono utilizzati per stabilire se la malattia è presente o assente e il risultato del test può essere solo positivo o negativo, si possono definire la sensibilità e la specificità del test.

La sensibilità è la probabilità di un risultato positivo al test in pazienti con la malattia; essa valuta la capacità del test di individuare la malattia. Essa è complementare alla percentuale di falsi negativi (cioè, la percentuale di falsi negativi più la sensibilità = 100%). La specificità è la probabilità di un risultato negativo al test in pazienti senza malattia; essa valuta la capacità del test di escludere la malattia. Essa è complementare alla percentuale di falsi positivi. La probabilità condizionata è la probabilità che una malattia (o un evento) sia condizionata dalla presenza di un altro evento, risultato di un test o condizione. La sensibilità e la specificità sono tipi particolari di probabilità condizionata, in questo caso condizionata dalla presenza o dall’assenza della malattia come definito da qualche standard di riferimento (spesso sulla base di criteri istologici, microbiologici o radiografici che definiscono la presenza o l’assenza della malattia).

Il medico deve saper discriminare la probabilità di malattia del paziente prima di conoscere i risultati di uno specifico test diagnostico (probabilità di malattia pre-test o a priori) e dopo che essi siano stati ottenuti (probabilità di malattia post-test, a posteriori o rivista). La misura in cui il risultato del test modifica la valutazione della probabilità di malattia dipende dalla sensibilità e dalla specificità del test. Quando il gold standard consiste nella sola diagnosi clinica, talvolta sorgono problemi di ragionamento circolare. Se il gold standard utilizzato per stabilire una diagnosi corretta viene ridefinito, la sensibilità e la specificità di un test possono modificarsi, poiché cambia la definizione dei pazienti con e senza malattia.

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