19. PEDIATRIA

259. SQUILIBRI IDRO-ELETTROLITICI NELL’INFANZIA

DEFICIT

Perdite di liquidi ed elettroliti prima del trattamento.

Sommario:

Quantità di liquidi
Composizione della soluzione reidratante
Somministrazione della soluzione reidratante
PERDITE ACCESSORIE
    Quantità di liquidi
    Composizione dei liquidi persi
    Somministrazione della soluzione reidratante



Quantità di liquidi

La quantità di liquidi può essere al meglio determinata direttamente in base alle variazioni di peso corporeo, qualora si conoscano. Si può parlare di perdita di liquidi, quando la recente perdita di peso è stata giornalmente superiore o uguale all’1% del peso corporeo. Se non si conosce il peso iniziale del bambino si deve effettuare una valutazione clinica del deficit di liquidi, sebbene questa possa trarre in inganno (v. Tab. 259-3). Per esempio, le alterazioni della natriemia influenzano la valutazione clinica del grado di disidratazione.

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Composizione della soluzione reidratante

La composizione della soluzione reidratante dipende dall’entità della disidratazione, dal tipo di disidratazione e dalla elettrolitemia attuale. Se la perdita di liquidi si realizza in pochissimo tempo, cioè minuti o poche ore, la composizione della soluzione da somministrare sarà come quella sierica. Comunemente, tuttavia, la disidratazione si instaura in 2-3 giorni ed è disponibile più tempo per ottenere un riequilibrio tra liquido extracellulare e liquido intracellulare; perciò occorre somministrare meno Na e più K. La Tab. 259-4 indica i deficit abituali di elettroliti in corso di disidratazione. Dopo la correzione dello shock la scelta dei liquidi da somministrare viene effettuata in base alla concentrazione elettrolitica sierica attuale del paziente (in particolare di Na) (v. anche Iponatremia e ipernatremia nel Cap.12).

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Somministrazione della soluzione reidratante

La velocità di correzione del deficit dipende dalla gravità della disidratazione e dalla velocità di perdita dei liquidi. In genere, quando compaiono segni di insufficienza circolatoria, si somministrano EV 20 ml/kg di una soluzione simile al LEC (p. es., Ringer lattato o una soluzione di NaCl allo 0,9%), in 30-60 min, per restaurare un’adeguata perfusione (fase di correzione dello shock). Se lo stato di shock non migliora apprezzabilmente, bisogna somministrare rapidamente una maggiore quantità di liquidi. La necessità di ricorrere a queste misure, deve indurre il medico a prevenire le numerose possibili complicanze di uno shock acuto (v. Cap. 204). La rimanente parte del recupero delle perdite può essere somministrato in 8-48 h, a seconda delle necessità cliniche del paziente.

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Quantità di liquidi

Quantificare le perdite anomale (p. es., drenaggio gastrico, flusso dall’ileostomia) può essere a volte semplice e a volte difficoltoso. Durante una laparotomia o una toracotomia, per esempio, la perdita di liquidi mediante evaporazione può essere considerevole (4-6 ml/kg/h o più), ma difficile da determinare. Il terzo spazio si riferisce a un accumulo di liquidi oltre il LEC o il LIC, che non serve nel mantenimento del circolo, ma che rimane all’interno dell’organismo (p. es., nel lume intestinale durante un ileo). Dal momento che non c’è una perdita evidente di liquidi né c’è una riduzione di peso contemporaneamente alla riduzione del LEC, si può sviluppare una grave nonché insidiosa disidratazione. Il paziente deve essere strettamente monitorato quando si sospetta la presenza del terzo spazio (v. sopra)

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Composizione dei liquidi persi

La composizione delle perdite accessorie può essere stimata (v. Tab. 259-5), ma deve essere determinata mediante analisi chimica del liquido, soprattutto se la perdita è abbondante o persistente per parecchi giorni.

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Somministrazione della soluzione reidratante

Il modo più semplice per compensare le perdite accessorie, consiste nell’addizionare liquidi ed elettroliti all’infusione di mantenimento e/o al deficit di liquidi (pompa peristaltica); questo evita il mescolamento di soluzioni particolari e permette una maggiore flessibilità nello schema della reintegrazione.

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